Dopo il periodo dell’ambientamento quando il bambino si trova a suo agio al Nido e trova famigliare l’ambiente riconoscendo e condividendo le regole, è il momento di far entrare i magnifici 4: fuoco, aria, terra, acqua. Sperimentando gli elementi uno per volta, in un tempo di circa due mesi ciascuno, i bambini acquisiranno una forte consapevolezza di queste sostanze così quotidiane eppure spesso sconosciute.
La storia, filo conduttore del progetto, è quella di un Omino e della sua valigia: un personaggio immaginario che accompagnerà i bambini in questo viaggio stimolante ed entusiasmante.

La metodologia
La storia dell’Omino e dei magnifici 4 coinvolge i bambini da prima come spettatori di un mimo realizzato da un’educatrice dove il linguaggio che si predilige sarà quello corporeo, fatto di silenzi, movimenti ora morbidi, lenti e fluttuanti, ora decisi e sorprendenti ma tutti estremamente comunicativi.
Dopo il primo approccio i bambini da spettatori diventeranno i protagonisti di esperienze di scoperta degli elementi ( fuoco, aria, terra, acqua ), grazie ai quali esiste la vita. Faranno così esperienza del mondo nelle sue qualità elementari e sperimentabili con i sensi.
Il motivo per cui lavorare con gli elementi ha sempre affascinato e continua ad affascinare i bambini, anche molto piccoli, consiste nel fatto che in questo modo il mondo viene percepito attraverso un senso di scoperta dell’ignoto che quasi magicamente diventa forma.

Il ruolo dell’adulto
Lungo tutto il percorso progettuale terremo in mente le parole di Maria Montessori, maestra di “presenza silenziosa ma consapevole”dell’adulto accanto al bambino:
“L’adulto deve dare e fare quel tanto che è necessario affinché il bambino possa utilmente agire da solo: se fa meno del necessario,il bambino non può agire utilmente, se l’adulto fa più del necessario e perciò si impone o si sostituisce al bambino spegne i suoi impulsi fattivi”.

La storia
C’era una volta un Omino molto triste perché era solo, non aveva amici e poi era vestito tutto di nero, e a lui il nero non piaceva. Un giorno mentre passeggiava incontrò una valigia, si incuriosì e si avvicinò per scoprire cosa c’era dentro!
Sorpresa !!! c’erano tanti piccoli soffi d’ariache avevano voglia di fluttuare in una danza, di giocare con l’Omino e di regalargli una camicia d’aria fresca e pura come l’amicizia.
Così l’Omino indossò la camicia e salutò i nuovi amici soffi d’aria.
Ma la valigia non si era svuotata. “Cosa ci sarà ancora dentro?”, si domandò. L’aprì nuovamente e… altra sorpresa! Tante piccole gocce d’acqua zampillavano per iniziare una giocosa danza per l’Omino, giocando festose come una sorgente. Dopo averlo dissetato, le gocce regalarono all’Omino un fiocco d’acqua fresca e chiara come l’amicizia per avvolgere i suoi capelli. Così l’Omino salutò i suoi nuovi amici.
La valigia conteneva altro, e l’Omino si riavvicinò, sempre più incuriosito e affascinato da questa avventura.
Questa volta nella valigia c’erano tante zolle di terra che avevano tanta voglia di accogliere l’Omino così come sono abituate a fare con un piccolo seme per darlo alla vita. Le zolle di terra regalarono all’Omino delle scarpe, che infondevano sicurezza, proprio come l’amicizia.
L’Omino salutò i suoi nuovi amici e si accostò alla valigia che custodiva ancora qualcosa. L’aprì ancora una volta e… tante piccole fiammelle ardevano dalla voglia di iniziare una danza per festeggiare l’incontro con l’Omino. L’Omino era molto emozionato di aver incontrato altri nuovi amici e loro regalarono all’Omino una gonna di fiamme che ardevano con lo stesso calore di una forte amicizia.

L’Omino non riusciva a contenere la sua felicità, così propose alla pura aria, alla gioiosa acqua, all’accogliente terra e al caldo fuoco, di fare festa tutti insieme. L’Omino non era più nero ma pieno di colori ed era felice con i suoi nuovi quattro magnifici amici.